L’emigrazione italiana e la colonia svizzera quando i clandestini venivano dalla Campania

Pierluigi Melillola Repubblica, Napoli - 23 marzo 2013

Pierluigi Melillo
la Repubblica, Napoli – 23 marzo 2013

(la Repubblica) L’ altra faccia dell’ emigrazione italiana dell’ ultimo secolo, poco conosciuta. Così come nessuno ricorda la storia della tragedia di Mattmark del 1965 che coinvolse 59 italiani. È l’ altro pezzo di Campania che se ne andò in Svizzera agli inizi del Novecento raccontata in questo libro. Una ricerca con risvolti affettivi profondi perché Ricciardi da bambino ha conosciuto l’ emigrazione in Svizzera con i suoi genitori partiti da Castelfranci, in provincia di Avellino. Anni di lavoro e di sofferenza ricostruiti con passione, svelando un particolare inedito: la Svizzera dal secondo dopoguerra e fino alla metà degli anni ‘ 70 ha accolto da sola quasi il cinquanta per cento del flusso migratorio italiano, ma per lungo tempo è stata sottovalutata e quasi dimenticata dalla storiografia nazionale, nonostante abbia attirato milioni di italiani. Poco conosciuta è anche la storia della tragedia di Mattmark, la Marcinelle dimenticata: 30 agosto 1965, tra le 56 vittime italiane ci furono anche due giovani irpini, Donato Arminio di Bisaccia e Umberto Di Nenna di Montella. È proprio in Svizzera che viene fondata nel 1943 la Federazione delle Colonie Libere Italiane in Svizzera, nata dall’ esigenza di assicurare una rappresentanza unitaria di tutti gli italiani e degli esuli del fascismo. Mentre l’ Italia è alle prese con la sua “liberazione”, le Colonie Libere rappresentano il primo modello di supporto e assistenza agli emigrati. Ricciardi racconta la presenza degli italiani in Svizzera caratterizzata da stagionalità e precarietà, oltre che da un alto tasso di clandestinità: la pagina più buia e poco conosciuta dell’ immenso mosaico dell’ emigrazione italiana, con protagonisti migliaia di bambini. (la Repubblica.it – Napoli)