17 Mar Max Frisch – Che significa infiltrazione straniera?
Che significa infiltrazione straniera? Il giovanotto che nell’albergo prende il mio bagaglio, la cameriera ai piani, il barista, più tardi il portiere di notte, l’altro cameriere che serve la prima colazione, tutte queste persone che rendono piacevole il mio soggiorno in patria sono rispettivamente: uno spagnolo, una jugoslava, un italiano, ancora un italiano, un terzo italiano, un renano. Ignoro chi fa i piatti e chi lava le camicie. L’unico che parli dialetto svizzero è il proprietario. Come si può non definire questo stato di cose Überfremdung, infiltrazione straniera?
(T. Ricciardi, Associazionismo ed emigrazione. Storia delle Colonie Libere e degli italiani in Svizzera, Laterza, Roma-Bari, 2013, p.180)
Che i meridionali siano sporchi è, da parte nostra, una speranza: perché allora possiamo vantarci, se non sappiamo cantare, di essere almeno puliti. Ma nemmeno questa speranza trova sempre conferma: un medico condotto mi ha assicurato che gli italiani, al contrario dei pazienti locali, si presentano con i piedi lavati. Non direi che si tratta di odio di razza, come è stato scritto nei giornali italiani. Odio verso lo straniero […]; ciò non è un’ideologia, ma un riflesso. Lo straniero […] induce all’autocritica. […] Si ha un bel definirli manodopera straniera: sono creature umane. Gli diamo baracche e, appena possibile, anche appartamenti: un’inserzione apparsa in un quotidiano svizzero, per mezzo della quale si offriva un pollaio come alloggio per gli italiani, dev’essere considerata un’infelice eccezione.
(T. Ricciardi, Associazionismo ed emigrazione, cit., p.181)
Max Frisch, in maniera provocatoria ma certamente puntale, tracciava lo stato delle cose all’indomani dell’accordo fra Svizzera e Italia, descrivendo, già nel 1966, la paura crescente dell’inforestieramento che si manifesterà, in maniera più dura e violenta, durante l’arco del decennio 1965-1975. Probabilmente, forzando i termini generali, lo scrittore anticipava, anche se non l’avrebbe condivisa, la recente tesi di Samuel Huntington sullo scontro delle civiltà. (T. Ricciardi, Associazionismo ed emigrazione, cit., p.182)